Alcuni la definiscono “la pietra d’acqua” (con una presenza del 20% nella composizione chimica totale), altri invece si limitano ad osservarne semplicemente le meravigliose sfumature, che l’hanno resa una delle prime pietre preziose ad essere utilizzata nella storia per realizzare gioielli e oggetti di valore.
L’opale è un minerale di origine sedimentaria che si forma per deposito chimico di acque molto ricche di silice, le cui sferette disposte in forma tridimensionale donano alla pietra il caratteristico gioco di colori e di luce noto con il termine di “opalescenza”. A differenza della maggior parte delle pietre preziose, l’opale non si presenta mai in cristalli, bensì in vene, noduli e croste di vari colori all’interno di sedimentazioni rocciose; raggiungono il centimetro di spessore in un arco di tempo di circa cinque milioni di anni.
Esistono differenti tipologie di opale a seconda della zona di estrazione, dai più pregiati opali nobili della Transilvania e degli Stati Uniti con opalescenze che possono variare dal blu al rosso e che danno l’effetto ottico dell’arlecchinamento (vedi immagine), ai ricercatissimi opali di fuoco (così chiamati per il rosso fuoco delle iridescenze) estratti dai giacimenti Messicani, fino ai rarissimi opali neri dell’Australia, le cui iridescenze risaltano su un fondo molto scuro.
Essendo una pietra ad alto contenuto di acqua, con il passare del tempo tende a perderla per evaporazione, contraendosi e sviluppano fenditure che ne diminuiscono lucentezza e trasparenza: è quindi di fondamentale importanza immergere abitualmente la gemma in acqua distillata.
Consigliamo inoltre di tenerla lontana da oli e sostanze detergenti a causa della sua altissima porosità. Suggeriamo infine di prediligere nell’acquisto pietre tagliate a cabochon o comunque con superficie curva e liscia, la più adatta a mettere in evidenza tutti gli effetti cromatici.

“Arlecchinamento”, effetto tipico degli opali nobili.